Con l’implementazione delle panoramiche AI Overview, Google ha in parte riorganizzato le pagine dei risultati di ricerca, integrando alla SERP tradizionale un riquadro con un riepilogo farcito con testi generati dall’intelligenza artificiale e con collegamenti verso le fonti da cui l’AI attinge le informazioni.
Se ti occupi di SEO, avrai sicuramente avuto modo di notare delle variazioni legate all’ordine delle fonti citate nelle panoramiche. Ma perché e a cosa è dovuto tutto ciò? Proviamo a spiegarlo nelle prossime righe.
Indice dei contenuti:
Perché l’ordine delle fonti cambia nelle AI Overview di Google?
Chi lavora in ambito SEO lo sa bene: Google è un continuo vortice, non riposa mai. Con l’arrivo delle AI Overview, il gioco ha acquisito ancor più dinamicità.
Ad esempio, ti sarà senz’altro balzato all’occhio un comportamento particolare delle panoramiche: l’ordine delle fonti cambia di continuo, anche a distanza di pochi minuti.
Noi di Shellrent lo abbiamo notato testando per cinque giorni, in differenti orari, due parole chiave diverse tra loro: “ruoli WordPress” e “dominio”. Il risultato? Mentre la ricerca tradizionale rimane sostanzialmente stabile, le fonti riportate nel riquadro dell’AI Overview si rimescolano continuamente. E, per di più, per la keyword dominio, la panoramica non è comparsa in due circostanze.
Ecco i motivi principali per cui l’ordine delle fonti può variare:
- Dinamicità e ricalcolo costante: l’algoritmo di Google analizza e ricalcola costantemente la pertinenza, l’autorevolezza e la freschezza delle informazioni. Una fonte considerata la migliore fino a ieri, oggi potrebbe essere superata da un articolo più recente, magari più dettagliato o con dati aggiornati. Il sistema valuta in tempo reale quale combinazione di fonti offre la risposta più completa e accurata.
- Pertinenza e specificità: l’AI Overview cerca di rispondere alla query nel modo più specifico possibile. Se la tua query è “come piantare le rose a maggio”, l’AI cercherà la fonte che non solo parla di rose, ma che menziona esplicitamente il periodo di maggio, la cura stagionale e magari le tipologie di rose adatte.
- Segnali di qualità: Google perfeziona continuamente i suoi sistemi di ranking, inclusi quelli che alimentano l’AI Overview. Nuovi fattori, come la qualità del contenuto, l’esperienza utente (UX) e il rispetto dei principi E-E-A-T (Esperienza, Competenza, Autorevolezza, Affidabilità), vengono costantemente affinati. Un aggiornamento dell’algoritmo potrebbe dare maggiore peso a uno di questi fattori, alterando l’ordine delle fonti.
- Sperimentazione: Google è noto per condurre A/B test continui. A volte, l’ordine delle fonti potrebbe cambiare perché Google sta testando diverse combinazioni per vedere quale genera la migliore interazione da parte dell’utente o quale offra la risposta più soddisfacente.
- Variazioni del contenuto: un’altra fonte potrebbe aver aggiornato il suo contenuto, rendendolo più completo e accurato rispetto al tuo. L’AI rileva questi cambiamenti e può decidere di premiare la fonte aggiornata, spostandola in cima.
- Differenze nella query: anche una minima variazione nella query di ricerca (ad esempio, da “cure rose in primavera” a “potatura rose marzo”) può attivare una selezione di fonti completamente diversa, con un ordine che riflette la specificità della ricerca.
Cosa cambia per chi crea contenuti nell’era di AI Overview?
Non si tratta più semplicemente di ottimizzare i contenuti per scalare le posizioni della SERP tradizionale, ma di ripensare completamente l’approccio alla presenza online.
È sempre bene ricordare che, nonostante l’avanzamento delle tecnologie intelligenti, il fattore umano rimane centrale. Gli algoritmi, le AI Overview sono strumenti sofisticati, ma a contare davvero sono sempre le persone che fruiscono dei contenuti.
Il focus, dunque, non può essere quello di compiacere all’intelligenza artificiale, bensì quello di costruire una solida autorevolezza attorno al proprio brand attraverso una profonda conoscenza di ciò che il proprio target cerca, desidera e necessita.
Come restare sempre competitivi nelle AI Overview?
- Dimostrare expertise reale: realizzacontenuti che mostrino una conoscenza approfondita del settore, supportati da dati, ricerche e analisi originali.
- Risolvere problemi concreti: crea contenuti che rispondano in modo preciso a query specifiche, con informazioni pratiche e in linea con le necessità degli utenti.
- Mantenere coerenza tematica: una strategia editoriale focalizzata che consolidi la percezione di competenza in specifiche aree.
- Aggiornare regolarmente i contenuti: dati freschi e statistiche recenti fanno la differenza.
Intendiamo sottolinearlo ancora: non fare una rincorsa disperata all’AI Overview. Costruisci autorevolezza: il resto verrà da sé.
Il successo non dipende dall’abilità di manipolare gli algoritmi, ma dalla bravura nel generare valore, costruendo nel tempo una reputazione solida fondata su competenza, credibilità e capacità di rispondere in modo concreto alle esigenze del pubblico.
Fare SEO è come preparare un’escursione in alta montagna. L’attrezzatura è il sito, ma conta avere una guida esperta (brand reputation), le condizioni meteo appropriate (mercato), un gruppo di persone motivato (utenti) e una base sicura che ti sostiene (customer service, comunicazione).