Produco contenuti di qualità e dedico tempo all’analisi SEO, ma l’intelligenza artificiale non sembra prendermi in considerazione. Cosa sto sbagliando? Perché il mio sito non compare nelle AI Overview di Google? Perché i miei contenuti non vengono citati su ChatGPT?
Negli ultimi mesi abbiamo osservato un cambiamento significativo nel modo in cui Google presenta i risultati di ricerca: l’introduzione delle AI Overview – e, a breve, della modalità AI Mode – ha trasformato profondamente l’esperienza nelle SERP.
Anche noi di Shellrent abbiamo notato come la visibilità organica abbia acquisito sempre maggiore instabilità: alcuni contenuti che performano nei risultati tradizionali faticano a emergere nelle sintesi generate dall’IA, mentre altri guadagnano visibilità attraverso i nuovi formati AI-powered.
Per chi lavora in ambito SEO, questa volatilità può risultare frustante, ma affrontare e interpretare questi cambiamenti è parte di un lavoro dalle molte sfaccettature.
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I dati parlano chiaro: meno clic, più ricerche “zero-click”
Alcuni numeri aiutano a capire meglio l’impatto dell’AI Overview. Secondo un recente studio dell’autorevole Pew Research Center, condotto su un campione di 900 utenti statunitensi:
- Solo l’1% ha cliccato link presenti nella panoramica AI di Google.
- Il 26% interrompe la navigazione dopo aver visualizzato la panoramica, rispetto al 16% dei casi senza AI Overview.
Questi dati confermano che l’introduzione delle panoramiche abbia abbattuto anche drasticamente il volume di traffico verso i siti web, pur generando clic più qualificati. L’utente, trovando la risposta già nel riassunto, spesso non sente la necessità di cliccare sul link, portando a un calo del click-through rate (CTR). Ma quando l’utente decide di cliccare, lo fa con un’intenzione chiara, ed è qui che cambia il gioco. Meno clic, sì, ma di qualità superiore.
Tutto ciò segna un cambio di paradigma. La domanda che sorge spontanea è: quali sono oggi le leve su cui concentrarsi per emergere nelle AI Overview, e più in generale, per farsi menzionare dall’intelligenza artificiale e restare competitivi in un panorama di ricerca online in continua evoluzione?
Com’è cambiata la SEO con l’intelligenza artificiale
“La SEO è morta”. Questo è quello che gli addetti ai lavori sentono spesso raccontare. In realtà i più navigati l’avranno letta una decina di volte. Ma sapete cosa? In parte, stavolta, c’è del vero: la SEO come la conoscevamo ha tirato le cuoia, con riferimento a quella keyword-centrica. Al suo posto, ha preso piede una disciplina che si è fatta psicologa dell’utente. Non più “dove ficco questa parola chiave?“, ma “cosa sta realmente cercando questa persona?“. Tutto ruota attorno all’intento di ricerca: capire cosa spinge l’utente a cercare, quali domande si pone e che risposte si aspetta di trovare.
Quella che stiamo vivendo è una metamorfosi dirompente. L’AI ha rotto gli schemi e ridistribuito le carte. E indovinate? Le strategie migliori sono ancora nelle nostre mani. L’era del “tanto basta così” è finita. L’AI ci ha messo davanti allo specchio e ci ha fatto una domanda spietata: “Qual è il tuo valore aggiunto?”.
Non si tratta di competere con l’AI. Si tratta di danzare con lei, di creare sinergie, di usare la sua potenza per amplificare la nostra unicità. Chi si lamenta che “l’AI ha rovinato tutto” sta semplicemente confessando di essersi fermato troppo presto. La verità? L’intelligenza artificiale non ha ucciso la SEO. L’ha costretta a crescere.
La regola di base fa sempre fede al concetto di EEAT: Experience, Expertise, Authoritativeness e Trustworthiness. Google premia i contenuti che dimostrano esperienza reale, competenza verificabile, autorevolezza nel settore e affidabilità. In altre parole, i contenuti di alta qualità, informativi, strutturati e autorevoli avranno maggiore probabilità di posizionarsi nelle panoramiche.
Cosa fare per essere citati su AI Overview?
Per aumentare le possibilità di essere citati nell’AI Overview di Google, è fondamentale adottare una strategia SEO orientata alla qualità, all’autorevolezza e alla chiarezza.
- Punta sull’EEAT: dimostra esperienza, competenza, autorevolezza e affidabilità. Inserisci biografie degli autori, fonti verificabili, e dati aggiornati. Google vuole contenuti scritti da chi “ne sa davvero”.
- Concentrati sulle long tail: crea contenuti che rispondano a domande e richieste complesse degli utenti, che corrispondono a quelle che, con AI Overviews, Google intende gestire. Per questo, può essere utile sviluppare contenuti attorno alle parole chiave long tail.
- Dai risposte precise alle domande degli utenti: formatta i tuoi contenuti per rispondere in modo diretto e sintetico alle query informative. Le sezioni FAQ, gli elenchi puntati e le definizioni chiare aiutano l’AI a identificare passaggi utili da estrarre.
- Includi dati strutturati: utilizza il markup schema per aiutare l’intelligenza artificiale a comprendere meglio i tuoi contenuti.
- Costruisci autorità e backlink di qualità: un sito che riceve menzioni e link da fonti autorevoli ha più probabilità di essere considerato affidabile e, quindi, citabile dall’AI Overview.
Il futuro della ricerca online? AI Mode di Google
Le AI Overview potrebbero essere solamente un’anteprima di ciò che ci aspetta: Google sta infatti lanciando una nuova funzione, AI Mode, che rimuove quasi completamente i risultati di ricerca. Per il colosso gli utenti gravitano verso esperienze basate sull’intelligenza artificiale e queste funzionalità permettono loro di fare più domande, interagendo in modo conversazionale.
Quando arriva in Italia l’AI Mode? Nonostante non ci sia una data specifica per l’Italia, l’espansione globale lascia intendere che il rollout sia imminente. Lo scorso agosto, infatti, Google ha esteso l’AI Mode a 180 paesi e territori. Inizialmente, la funzione era stata lanciata negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in India.
Come funziona AI Mode
AI Mode di Google non è un semplice strumento di ricerca, ma una nuova esperienza che trasforma il motore di ricerca in un vero e proprio assistente conversazionale basato sull’intelligenza artificiale. Funziona in modo molto diverso rispetto alla ricerca tradizionale, che si limita a fornirti una lista di link.
Caratteristica AI Mode | Descrizione |
Cos’è | Una modalità di ricerca conversazionale basata su AI che sostituisce la classica lista di link con risposte organizzate. |
Come funziona | Scompone la domanda in sotto-argomenti (query fan-out), cerca su più fonti e sintetizza le informazioni in un’unica risposta. |
Interazione | Permette un dialogo continuo: puoi porre domande successive e l’AI tiene conto del contesto. |
Funzioni extra | Puoi caricare la foto di un prodotto per trovare alternative o recensioni. Consulti lo storico delle ricerche per riprendere conversazioni. |
Agente AI | Per gli abbonati a Google AI Ultra (USA): può compiere azioni per tuo conto, come prenotare una cena. |
Immagina di non dover più cercare, ma di conversare in modo diretto. L’AI Mode utilizza una tecnica chiamata query fan-out per scomporre la tua domanda in sotto-argomenti e cercare contemporaneamente informazioni su diverse fonti. Dopodiché, organizza e sintetizza i risultati in una risposta completa.
In pratica, l’AI Mode fornisce una risposta “pronta all’uso”, ma non solo. Puoi anche intraprendere un vero e proprio dialogo, ponendo ulteriori domande rispetto alla risposta ricevuta, con l’intelligenza artificiale che terrà conto del contesto per darti informazioni sempre più precise. È possibile anche scattare la foto di un prodotto e chiedere all’AI Mode alternative o recensioni.
Puoi anche consultare lo storico delle tue ricerche per riprendere una conversazione in un secondo momento. Inoltre, grazie alle sue funzionalità di “agente” (attualmente disponibile per gli abbonati a Google AI Ultra negli Stati Uniti) AI Mode è in grado di compiere azioni per tuo conto.
Un esempio? Come riporta Google, puoi organizzare una cena indicando tutti i dettagli: numero di persone, data, orario, location. L’AI Mode semplifica l’intero processo: scansiona diversi siti e piattaforme di prenotazione, verifica in tempo reale la disponibilità dei ristoranti che corrispondono alle tue preferenze e ti propone una lista di opzioni. Scelto il locale, l’AI ti collega direttamente alla pagina di prenotazione. Insomma, l’AI Mode è una modalità di ricerca che non si limita a darti risposte, ma offre soluzioni.