Security First

Attacchi informatici: le vulnerabilità più sfruttate nel 2023

3 minuti lettura
Attacchi informatici: le vulnerabilità più sfruttate nel 2023

Il 2023 si è confermato un anno critico per la sicurezza informatica, con un’ondata di attacchi informatici che ha colpito aziende e organizzazioni di ogni settore. Gli hacker hanno sfruttato un panorama di vulnerabilità in continua evoluzione per sferrare attacchi sempre più sofisticati e dannosi, causando ingenti danni economici e reputazionali.

Analizzando i dati del Clusit, emerge un quadro peggiorativo se confrontato con il 2022: vediamo insieme i campi di applicazione più gettonati dagli hacker.

Una panoramica sugli attacchi informatici del 2023

L’Italia si conferma un bersaglio appetibile per i cyber criminali. Nel 2023, si è registrato un aumento del 65% degli attacchi informatici rispetto all’anno precedente, con un totale di 310 attività dannose. Di queste, oltre la metà ha avuto conseguenze di gravità “critica” o “elevata”. Su scala mondiale, la quota italiana è salita dall’7,6% del 2022 all’11%.

Secondo l’ultimo rapporto del Clusit, il settore governativo/militare è stato il più colpito dagli attacchi hacker in Italia negli ultimi 12 mesi. Un primato poco confortante che sottolinea la vulnerabilità di infrastrutture critiche e la necessità di rafforzare le difese in questo ambito. A seguire il settore manifatturiero, dei trasporti/logistica, della finanza e assicurativo.

Il tallone d’Achille del cloud computing

L’adozione massiccia del cloud computing ha stravolto le modalità di accesso e archiviazione dei dati, di collaborazione tra team, di sviluppo e distribuzione delle applicazioni. In breve, il cloud ha rivoluzionato il modo in cui le aziende operano, competono e gestiscono i rischi.

Tuttavia, l’utilizzo del cloud in contesti business ha creato un terreno fertile per gli attacchi informatici. Spesso, infatti, le aziende sottovalutano l’importanza di una configurazione corretta, lasciando delle porte spalancate agli hacker. Accessi troppo permissivi o l’utilizzo di impostazioni di default non sicure hanno portato a ben l’80% delle violazioni di dati, secondo recenti stime.

L’ombra del ransomware

Il ransomware è un tipo di malware che blocca l’accesso ai sistemi richiedendo il pagamento di un riscatto, solitamente in criptovalute, in cambio della chiave di decrittazione. Spesso si diffonde attraverso email di phishing o siti web compromessi.

Nel 2023 abbiamo assistito a un’escalation di attacchi ransomware, che hanno colpito con particolare densità settori mission-critical come quello sanitario e finanziario. La capacità di paralizzare interi sistemi e di estorcere ingenti somme di denaro ha reso il ransomware una delle armi preferite dagli hacker.

Un attacco su tre è DDoS

Il malware cede lo scettro al DDoS come tipologia di cyberattacco più diffusa in Italia nel 2023. Secondo il Clusit, il 36% degli attacchi registrati nel nostro Paese ha sfruttato questa tecnica; si tratta di un valore che supera di ben 28 punti percentuali la media globale.

Il Clusit ipotizza che questa impennata sia dovuta all’aumento di campagne di hacktivism, in cui il DDoS diventa l’arma preferita per colpire la reputazione e l’operatività di enti e organizzazioni.

L’Italia, dunque, si distingue per la prevalenza del DDoS, segnale di una crescente attenzione da parte dei cybercriminali verso il nostro Paese. Un campanello d’allarme che richiede un impegno costante nel rafforzare le difese e nella sensibilizzazione di aziende al tema della sicurezza informatica.

Un monito per il futuro: la sicurezza informatica non può essere trascurata

I dati del 2023 lanciano un chiaro allarme: la sicurezza informatica non può essere considerata un optional. Di fronte a un panorama di minacce in continua evoluzione, è fondamentale adottare misure di protezione adeguate onde tutelare dati sensibili e prevenire gli imprevisti. Ecco alcuni consigli per rafforzare la propria sicurezza informatica:

  • Applicare regolarmente le patch di sicurezza: è fondamentale installare prontamente gli aggiornamenti di sicurezza per correggere vulnerabilità note.
  • Adottare una cultura di sicurezza informatica all’interno dell’azienda: sensibilizzare i dipendenti sui rischi e fornire loro le competenze necessarie per identificare e affrontare potenziali minacce.
  • Implementare soluzioni di sicurezza adeguate: utilizzare firewall, antivirus e sistemi di rilevamento delle intrusioni per proteggere la propria rete e i propri dati.
  • Effettuare backup regolari: disporre di backup aggiornati dei propri dati per garantirne il recupero in caso di attacco informatico.

In questo scenario si inserisce Veeam, azienda leader nella fornitura di soluzioni per la protezione dei dati, il backup e il ripristino per ambienti virtuali e fisici. Offre strumenti potenti e affidabili per garantire la business continuity e la sicurezza dei dati aziendali in caso di attacchi informatici, disastri naturali o errori umani. Grazie alla partnership con Veeam, Shellrent offre soluzioni avanzate e sicure anche per le esigenze più complesse.

Avatar photo
462 articoli

Note sull'autore
Appassionata di comunicazione digitale, in Shellrent scrivo e condivido contenuti tecnici, informativi e novità del mondo IT. Fuori dall'ufficio mi divido tra stadi, montagna e altri angoli del mondo.
Articoli
Articoli correlati
Security First

Come funziona l'assistenza tecnica di Shellrent

3 minuti lettura
Nel corso degli anni, Shellrent ha sviluppato un modello di supporto tecnico che punta a garantire risposte rapide, precise e personalizzate. Il…
Security First

SSL e TLS: le differenze tra i due protocolli

2 minuti lettura
Miliardi di dati sensibili viaggiano ogni giorno attraverso la rete, dai dettagli delle carte di credito alle informazioni di accesso a un…
Security First

Cos’è e come funziona un attacco brute force

3 minuti lettura
Esistono diversi attacchi cyber che possono compromettere il funzionamento dei siti web. Tra questi, il brute force è uno dei più frequenti e…