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Attacco DDoS: cos’è e come prevenirlo

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Attacco DDoS: cos'è e come prevenirlo

Quando un attacco DDoS colpisce, migliaia o addirittura milioni di dispositivi compromessi – spesso ignari di partecipare all’azione dannosa – convergono simultaneamente su un unico obiettivo, inondandolo di traffico sino a renderlo inaccessibile. Questo fenomeno rappresenta oggi una delle minacce più democratiche nel panorama degli attacchi informatici: colpisce indiscriminatamente il piccolo blog o il sito di una grande azienda, lasciando dietro di sé non solo sistemi paralizzati ma anche danni economici e di reputazione spesso incalcolabili.

Ma cosa sono esattamente gli attacchi DDoS e, soprattutto, come possiamo difenderci efficacemente?

Anatomia di un attacco DDoS: che cos’è?

Un attacco DDoS avviene quando un aggressore utilizza una rete di dispositivi compromessi (nota come botnet) per inondare un sito web, server o infrastruttura di rete con un volume di traffico talmente elevato da causare il blocco del sistema.

A differenza di un attacco DoS (Denial of Service), messo a punto da una singola fonte, la natura distribuita del DDoS lo rende maggiormente insidioso: il traffico viene orchestrato simultaneamente da migliaia di dispositivi.

Questi attacchi possono assumere diverse forme, ciascuna con le proprie caratteristiche e metodi:

  1. Attacchi volumetrici. Sono i più comuni e sfruttano l’ampiezza di banda disponibile. L’obiettivo è saturare completamente la capacità di rete del bersaglio attraverso un massiccio volume di pacchetti dati.
  2. Attacchi al livello di protocollo. Questi attacchi mirano a esaurire le risorse dei server o delle apparecchiature di rete intermedie (come firewall e load balancer) sfruttando vulnerabilità nei protocolli di comunicazione.
  3. Attacchi al livello applicativo. Rappresentano la forma più sofisticata e difficile da rilevare. Prendono di mira specifiche applicazioni o servizi web con richieste apparentemente legittime ma progettate per consumare risorse in modo eccessivo.

L’impatto di un attacco DDoS

Le conseguenze di un attacco DDoS vanno ben oltre la semplice indisponibilità temporanea dei servizi online:

  • Perdite economiche dirette: per un e-commerce, ogni minuto di downtime si traduce in vendite perse.
  • Danni reputazionali: la fiducia dei clienti viene compromessa quando i servizi non sono disponibili.
  • Costi operativi: le risorse necessarie per mitigare l’attacco e ripristinare i servizi possono essere significative.
  • Effetto diversivo: spesso gli attacchi DDoS vengono utilizzati come distrazione per mascherare altre attività malevole, come violazioni dei dati o installazione di malware.

Attacco DDoS: come prevenirlo

Utilizzare un firewall

I firewall contribuiscono a creare una barriera efficace contro gli attacchi DDoS, fungendo da “agente del traffico”. Infatti, il suo compito è quello di intercettare e bloccare le richieste potenzialmente sospette e dannose. In sintesi, il firewall è utile per:

  • limitare le richieste in entrata: impostare un limite al numero di richieste che un singolo utente può effettuare in un determinato intervallo di tempo.
  • A livello di applicazione (Web Application Firewall): un WAF funge da checkpoint di sicurezza, filtrando il traffico in entrata e bloccando le richieste dannose.
  • Implementare sistemi di rilevamento e prevenzione delle intrusioni (IDPS): questi sistemi monitorano la rete per attività sospette e bloccano le minacce.

Per approfondire: Cos’è un firewall e perché è importante per la sicurezza di rete

Sfruttare una CDN

Le reti per la distribuzione di contenti (content delivery network) svolgono un ruolo fondamentale nella prevenzione degli attacchi DDoS. Come funziona una CDN? Accelerando la distribuzione di contenuti, facendo leva su una rete di server distribuiti geograficamente. Questo sistema si basa su un processo di caching: quando un utente effettua una richiesta, viene indirizzato al server logisticamente più vicino, riducendo il tempo di caricamento della pagina. Le CDN sono in grado di bilanciare il traffico distribuendo le richieste su nodi diversi, evitando in questo modo sovraccarichi e picchi di traffico che potrebbero compromettere il funzionamento di un sito web.

Utilizzare strumenti e servizi specializzati

I servizi specializzati come Cloudflare offrono una protezione robusta contro gli attacchi DDoS. Cloudflare gestisce un’ampia rete di server, che comprende 93 paesi e oltre 200 località. Si tratta di una tra le più estese reti. Memorizzando nella cache i contenuti su più datacenter dislocati in tutto il mondo, Cloudflare agisce come un proxy inverso, una tecnica utilizzata per ottimizzare il bilanciamento del traffico che viene instradato al server più appropriato.

Ma come può Cloudflare verificare la legittimità del traffico in entrata per discernere quello “buono” da quello “dannoso”? Il servizio impiega diversi metodi:

1. Analisi del comportamento: Cloudflare monitora il comportamento del traffico in entrata per identificare modelli anomali che potrebbero indicare un attacco DDoS. Ad esempio, se un improvviso picco di traffico proviene da un numero elevato di indirizzi IP sconosciuti, potrebbe trattarsi di un attacco.

2. Regole personalizzate: gli utenti possono creare regole personalizzate per consentire o bloccare il traffico in base a vari criteri, come l’indirizzo IP, il paese di origine o il tipo di browser.

3. Machine Learning: Cloudflare utilizza algoritmi di machine learning per analizzare il traffico in entrata e identificare potenziali minacce. Questi algoritmi vengono costantemente aggiornati con nuove informazioni per garantire protezione anche dalle più recenti minacce.

Curioso di provare Cloudflare? Se hai effettuato la registrazione di un dominio su Shellrent, puoi attivare Cloudflare gratuitamente. Una volta fatto, potrai scegliere il livello di sicurezza per il tuo sito web. Per approfondire i security level, ti rimandiamo a questo approfondimento.

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Appassionata di comunicazione digitale, in Shellrent scrivo e condivido contenuti tecnici, informativi e novità del mondo IT. Fuori dall'ufficio mi divido tra stadi, montagna e altri angoli del mondo.
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