Hosting & Cloud

Tracert e ping: come individuare problemi di connettività del server

6 minuti lettura
Tracert e ping: usare i comandi per verificare problemi di connettività del server

I comandi ping e tracert sono tra i più utilizzati per la diagnostica di rete. Entrambi ci aiutano a comprendere cosa non va, ma in modo diverso. Mentre il comando ping viene utilizzato per testare la connettività di rete e la risoluzione dei nomi, il comando tracert viene eseguito per trovare il percorso effettivo dalla sorgente alla destinazione.

Ti è mai capitato di accedere al tuo sito web e trovarlo offline? Prima di iniziare a sudare freddo, è importante capire la natura del problema: è riconducibile alla tua postazione o al server che ospita il tuo sito web? A riguardo, nel corso di questo approfondimento illustriamo gli step utili a verificare l’irraggiungibilità del servizio di Web Hosting, Cloud VPS Server Dedicato.

Cos’è il ping

Il comando ping è tra i più utilizzati per la diagnostica di rete: permette di verificare la connettività tra due dispositivi inviando pacchetti ICMP (Internet Control Message Protocol) e misurando il tempo di risposta, consentendo così di diagnosticare problemi di rete, testare la raggiungibilità di un host e valutare la latenza della connessione.

In caso di problemi, si verifica una perdita di pacchetti (testimoniata da una scritta di questo genere Pacchetti: Trasmessi=4, Ricevuti=0, Persi=4) nella finestra del prompt dei comandi. In una situazione di questo tipo, l’host locale e/o l’host remoto stanno funzionando correttamente, ma si sono create delle condizioni per cui alcuni pacchetti vengono persi lungo il tragitto.

Il protocollo TCP/IP è realizzato in modo che possa ripetere la trasmissione quando si verifica una perdita di pacchetti, ma questa evenienza limita drasticamente le performance. Una connessione lenta, ma senza la perdita di pacchetti, spesso è più rapida di una connessione ad alta velocità in cui si verifica la perdita di pacchetti.

Se sospetti che ci possa essere la perdita di alcuni pacchetti, anche se il ping non restituisce alcun errore, puoi provare ad aumentare la dimensione dei pacchetti ICMP. I pacchetti più grandi sono più inclini a evidenziare difetti se esistono problemi nella rete. Si può dire al ping di utilizzare pacchetti di maggiori dimensioni attraverso l’opzione.

Come fare un ping

Utilizzare l’opzione è semplice. Tutto ciò che dovrai fare è inserire il comando ping seguito dall’indirizzo da controllare, dallo switch -L e dal numero di byte che desideri inviare.

Per esempio, supponiamo che la rete presenti scarse prestazioni durante la connessione a un host. Sospetti che si sia verificata la perdita di pacchetti, ma il ping ha sempre dato esito positivo. Pertanto, decidi di dire al ping di utilizzare un pacchetto di dimensioni di 1.024 byte. Per farlo, dovrai utilizzare il seguente comando: Ping 192.168.1.1 -L 1024

Puoi utilizzare il comando ping come risoluzione del nome del test: in questo caso, andando sul prompt dei comandi, basterà digitare ping nomedeltuosito.com. Se la risposta è positiva significa che la risoluzione del nome tramite DNS funziona correttamente. Se invece non ci sono risposte quando si utilizza il nome di dominio ma ci sono risposte quando si utilizza l’indirizzo IP significa che c’è un problema nel server DNS.

In sostanza, il comando ping viene utilizzato per inviare segnali alla destinazione.

Ping e TTL (time-to-live)

Il prossimo concetto di cui parleremo, in relazione al comando ping, è quello di time-to-live (TTL). Internet è costituita da un enorme numero di router che sono collegati gli uni agli altri e ogni router è connesso ad almeno altri due router. L’idea alla base di questa architettura è che se un link fallisce dovrebbe essere disponibile almeno un altro percorso che porti comunque i pacchetti a destinazione.

Il problema con questo tipo di architettura è che, in determinate circostanze, l’interruzione sui link può portare i pacchetti a viaggiare in circolo all’infinito, senza mai effettivamente raggiungere la destinazione.

In questa situazione entra in gioco il valore di TTL, ossia time to live. Il TTL può essere paragonato ad un meccanismo di “auto-distruzione” del pacchetto. Anche se può variare in funzione del sistema operativo usato, il valore di TTL è inizialmente fissato a un numero piuttosto elevato. Ogni volta che il pacchetto viaggia attraverso un router, gli viene detto di eseguire un salto. Quando si verifica un salto, il valore di TTL viene decrementato di uno. Se TTL raggiunge lo zero, il pacchetto viene distrutto. Ciò evita a un pacchetto che “si è perso” di viaggiare in Internet per l’eternità.

A cosa serve il comando tracert?

Un ulteriore motivo per cui il valore TTL (Time To Live) è così importante riguarda l’utilizzo di uno strumento chiamato traceroute (o tracert su sistemi Windows), fondamentale per l’analisi e la diagnosi dei problemi di rete.

Mentre il comando ping è utile per effettuare test rapidi all’interno di reti locali o di piccole dimensioni (in cui l’host di destinazione è vicino a quello di origine) la situazione cambia quando ci si sposta su reti più estese, come Internet o una WAN (Wide Area Network), in cui l’host remoto può trovarsi a migliaia di chilometri di distanza.

In questo scenario, il pacchetto ICMP inviato tramite ping potrebbe attraversare numerosi router intermedi prima di raggiungere la destinazione. Potrebbe accadere che l’host locale e/o remoto stiano lavorando correttamente, ma uno dei router lungo il tragitto presenti problemi, interrompendo il flusso dei dati.

A cosa serve il tracert? Consente di identificare il punto esatto in cui il pacchetto incontra difficoltà. Tracert sfrutta il valore TTL variando progressivamente il numero massimo di hop (salti) consentiti ai pacchetti. Questo permette di ricostruire l’intero percorso verso la destinazione, mostrando ogni nodo attraversato.

Poiché tracert si basa su ICMP, come ping, diventa lo strumento ideale quando ping fallisce o restituisce risposte incomplete, aiutando a individuare con precisione dove il problema si verifica lungo il tragitto della rete.

Come usare il comando tracert?

L’uso del comando tracert è molto simile a quello del comando ping. Per farlo, è sufficiente digitare il comando tracert seguito dall’indirizzo IP o dal domain name completo dell’host remoto.

In questo modo, un pacchetto di dati va alla destinazione e, ogni volta che passa un router, invia le informazioni su quel router al dispositivo di invio. Queste informazioni includono l’indirizzo IP e il tempo impiegato per viaggiare tra ogni salto.

Il traceroute aiuta quindi a identificare dove si verifica un problema sulla rete, tracciando il percorso da una posizione all’altra, registrando ogni salto lungo la strada.

L’idea alla base è che tracert invii un pacchetto ICMP all’host remoto, ma con il valore di TTL impostato a uno. Questo fa sì che il primo router incontrato rinvii un TTL scaduto nel messaggio di transito. Tale messaggio contiene le informazioni atte a identificare il router che lo ha prodotto. L’identificazione del router viene documentata e quindi il pacchetto ICMP viene inviato di nuovo, ma con un valore di TTL pari a due.

Questa volta, il pacchetto ICMP raggiunge il secondo router prima che scada il valore di TTL. Questo processo viene ripetuto, ogni volta aumentando di uno il valore di TTL, fino a quando l’host viene raggiunto.

Tale procedimento permette di avere un report di tutti i router tra l’host locale e quello remoto. È possibile utilizzare queste informazioni per individuare i problemi lungo il percorso che possono influenzare il flusso del traffico.

Ci sono un paio di cose da tenere a mente quando si usa il comando tracert:

  • In primo luogo, alcuni host utilizzano un firewall per bloccare i pacchetti ICMP. In questo caso, potrebbe capitare che una serie di asterischi indichi che il traceroute non è stato in grado di ottenere informazioni da un particolare host.
  • Un’altra regola da ricordare è che, come accade con gli host, a ogni router viene assegnato un indirizzo IP. Indipendentemente dal fatto che siano usati per gli host o per i router, gli indirizzi IP sono strutturati in un modo che consentono di riferire la loro ubicazione geografica e, a volte, il tracert fornisce questa informazione geografica o anche una descrizione del router.

Scopri i servizi di Shellrent

Shellrent avanza delle soluzioni di hosting condiviso e hosting dedicato, progettate per adattarsi a molteplici necessità. I nostri Hosting Linux rappresentano la scelta ottimale per un’ampia varietà di progetti online, dai portali informativi e blog sino alle soluzioni e-commerce.

I piani sono stati sviluppati per assicurare piena integrazione con i CMS più popolari, offrendo l’ambiente ideale per realizzare siti basati su WordPress, WooCommerce, Joomla, PrestaShop. La nostra infrastruttura IT supporta database MySQL, pagine web statiche HTML e contenuti dinamici con il linguaggio PHP. La proposta si articola in quattro differenti configurazioni di hosting condiviso, ciascuna calibrata per rispondere a specifiche necessità.

Ogni piano integra funzionalità per la protezione dei dati, tra cui backup automatici, protezione Cloudflare e sistemi di sicurezza. L’offerta si completa con un ventaglio di servizi complementari che possono essere integrati alla soluzione hosting prescelta per potenziarne le funzionalità.

Relativamente alle soluzioni dedicate, l’offerta di Shellrent spazia dai Cloud VPS e Private Cloud, fino al Server Dedicati, ideali per progetti complessi e strutturati.

Avatar photo
12 articoli

Note sull'autore
Dal 2006 forniamo soluzioni web hosting e cloud dalle alte prestazioni, semplici da gestire e da utilizzare quotidianamente.
Articoli
Articoli correlati
Hosting & Cloud

Come scegliere il miglior hosting e-commerce

4 minuti lettura
Per aprire un negozio online, uno degli aspetti più importanti — e spesso sottovalutati — è la scelta dell’hosting e-commerce. Ma come…
Hosting & Cloud

Quando scegliere un server dedicato con disco NVMe

4 minuti lettura
Con la rapida evoluzione delle applicazioni e dei carichi di lavoro, la necessità di prestazioni sempre più elevate e di latenze ridotte…
Hosting & Cloud

É possibile creare un sito web senza database?

3 minuti lettura
Nel mondo dello sviluppo web, esistono diverse soluzioni per realizzare progetti online, da siti web aziendali, e-commerce fino ai blog. Quella più…