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Come scegliere il miglior dominio web: guida completa

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Come scegliere il miglior dominio web: guida completa

Il dominio è un asset talvolta sottovalutato, ma che concorre a creare un’identità online ben definita. Il paragone con un biglietto da visita risulta particolarmente calzante: infatti, rappresenta uno degli elementi che l’utente noterà prima di accedere al tuo sito web.

Presto spiegato, quindi, perché la scelta del dominio sia importante. Ma andiamo per gradi e cerchiamo di approfondire le caratteristiche di un dominio e gli elementi strettamente correlati ad esso, come i record DNS e le estensioni (o top level domain).

Cos’è un dominio?

Un dominio è un identificatore gerarchico all’interno del Domain Name System (DNS), un sistema di denominazione distribuito e resiliente che trasforma indirizzi human-readable in indirizzi IP numerici. In parole più semplici, rappresenta l’indirizzo univoco che identifica una specifica risorsa su Internet e un elemento strategico fondamentale per la comunicazione online, permettendo di creare un sito web, gestire email personalizzate e il primo passo per stabilire una foot-print digitale.

Il dominio è composto da un nome a scelta e da un’estensione (ad esempio .it, .com, .org), la cui utilità è quella di definire la natura, la provenienza o il settore di riferimento. La registrazione di un dominio, in sostanza, implica un’acquisizione presso un registrar accreditato, con procedure di validazione che verificano l’univocità e la conformità ai requisiti tecnici internazionali.

Il meccanismo di risoluzione dei domini

Il dominio web consente agli utenti di accedere e interagire con contenuti e servizi online in modo più semplice e veloce, questo perché “nasconde” una stringa di numeri che sarebbe alquanto complicato ricordare. Come lo fa?

Ciascun dominio web è caratterizzato da un indirizzo IP, ossia una stringa numerica (ad esempio 94.182.716.99) che consente al browser di rivolgersi ad un preciso host per richiamare i contenuti di un determinato sito web.

Questi indirizzi numerici, essendo complessi da memorizzare, vengono “mascherati” dai nomi di dominio attraverso un sistema di traduzione denominato DNS (Domain Name System). Quest’ultimo, in sostanza, svolge il ruolo di “rubrica telefonica” per le risorse di rete.

Che cos’è il DNS?

Il DNS è un sistema che traduce i domini in indirizzi IP. Quando viene digitato un nome di dominio (ad esempio, www.shellrent.com), il DNS interviene per trovare l’indirizzo IP corrispondente, permettendo al tuo dispositivo di connettersi al server corretto.

Quando digiti un indirizzo web, il client invia una richiesta ad un server DNS. Questo server, che può essere quello del tuo provider o un server DNS pubblico, cerca nel suo database l’indirizzo IP corrispondente al nome di dominio che hai inserito. Una volta trovato l’indirizzo IP, il server DNS lo invia al tuo browser che può quindi connettersi al sito web desiderato.

Struttura di un dominio

La struttura di un dominio web è organizzata gerarchicamente in livelli, che definiscono la sua composizione e l’ambito di identificazione. Prendiamo come riferimento il nostro dominio: www.shellrent.com.

Dominio di primo livello

Un dominio di primo livello o TLD (Top Level Domain) è l’estensione di dominio – nel nostro esempio facciamo riferimento al .com.

Questi elementi vengono classificati in diverse tipologie, con funzioni e significati specifici. Si distinguono principalmente in TLD generici (gTLD) come .com, .org, .net, che non hanno vincoli geografici e sono utilizzabili globalmente, e TLD nazionali (ccTLD) come il dominio .it per l’Italia, .fr per la Francia, .uk per il Regno Unito, che identificano un preciso ambito territoriale.

Esistono inoltre domini di primo livello specializzati come .edu per istituzioni educative e .gov per enti governativi che definiscono la natura istituzionale del soggetto. Dal 2014, con l’apertura da parte di ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), sono stati introdotti nuovi TLD, ampliando la possibilità di registrare domini con estensioni più specifiche.

Pensiamo ad esempio alle estensioni .online, .cloud, .pizza: sono tutte recenti e permettono di definire meglio l’identità del brand e rendere subito chiaro il core business dell’attività.

Domini di secondo livello

I domini di secondo livello rappresentano l’elemento identificativo principale e personalizzabile all’interno della struttura gerarchica. Posizionati prima dell’estensione, questi domini consentono alle organizzazioni, aziende e professionisti di creare un’identità digitale unica e riconoscibile.

Di fatto, la scelta del dominio di secondo livello diventa strategica per la comunicazione online, influenzando aspetti di branding. Può riferirsi al nome dell’azienda, al marchio, al servizio offerto o rappresentare un elemento distintivo che facilita l’identificazione immediata dell’entità o dell’attività online.

Domini di terzo livello

Considerando il nostro esempio www.shellrent.com, “www” rappresenta il dominio di terzo livello. Questo sottodominio tradizionalmente indica la sezione web principale di un sito, specificando che l’indirizzo si riferisce al World Wide Web. Nel contesto tecnico, “www” è un prefisso convenzionale che orienta gli utenti verso la versione web di un servizio, distinguendolo potenzialmente da altri servizi come webmail.shellrent.com (posta elettronica) o shop.shellrent.com (e-commerce).

I sottodomini di terzo livello offrono vantaggi strategici:

  • Organizzazione logica dei contenuti.
  • Separazione di servizi aziendali.
  • Miglioramento della struttura SEO.
  • Personalizzazione dell’esperienza utente.

Un sottodominio può essere utilizzato per:

  • Aree riservate (manager.shellrent.com).
  • Blog aziendali.
  • Versioni internazionali.
  • Sezioni di supporto (guide.shellrent.com).

Che cosa si intende per record DNS?

I record DNS rappresentano entries informative all’interno del database del DNS, contenenti specifiche istruzioni che definiscono le modalità di instradamento e gestione di un dominio. Ciascun record DNS associa un nome di dominio a un particolare tipo di informazione tecnica, consentendo la risoluzione e l’indirizzamento corretto dei servizi Internet.

Quali sono i record DNS?

Esistono diverse tipologie di record DNS, ognuna con una funzione specifica:

  • Record A: utilizzato per puntare un dominio nomesito.it al server web su cui risiede il sito, ossia per creare il collegamento tra dominio e indirizzo IP.
  • Record AAAA: utilizzato per creare un collegamento tra dominio e indirizzo IPv6. È del tutto simile per funzionamento al record A ma è collegato a un IPv6.
  • Record CNAME: utilizzato per creare degli alias di un record A o AAAA e raggiungere lo stesso indirizzo IP. Serve per associare un sottodominio blog.nomesito.it al dominio principale nomesito.it
  • Record MX: utilizzato per determinare quali server sono autoritativi per la consegna della posta del dominio nomesito.it e devono obbligatoriamente puntare ad un nome host. Solitamente, il prefisso è sempre @ e il puntamento identificherà le caselle @nomesito.it
  • Record TXT: utilizzato solitamente per associare i record SPF al nome dominio per migliorare la consegna delle email e proteggere da eventuale spam.
  • Record SRV: creato per identificare quali siano il server, la porta e il tipo di protocollo per uno specifico servizio.
  • Record NS: indica quali nameserver sono utilizzati per un dominio.
  • Record CAA: specifica quali enti hanno l’autorizzazione a rilasciare certificati per un dominio.

Questi record fungono da elemento cruciale nell’infrastruttura di Internet, garantendo che le richieste degli utenti vengano indirizzate correttamente, gestendo la propagazione delle informazioni attraverso i diversi server DNS e assicurando l’instradamento preciso e sicuro del traffico di rete.

Effettuando la registrazione di un dominio con Shellrent, l’utente può gestire i record DNS direttamente nel pannello Manager. Inoltre, potrà scegliere se mantenere i nostri Nameserver, se affidarsi a Cloudflare o, in alternativa, se gestirli esternamente.

Vanity Nameserver e Glue Records

Scegliere un Vanity Nameserver e impostare i Glue Records può essere d’aiuto in ottica SEO e branding perché maschera il fatto che stai utilizzando dei nameserver condivisi. Ad esempio, se con un nameserver condiviso puoi leggere ns1.serverlet.com, con un Vanity Nameserver vedrai nome-a.iltuodominio.net.

Questa funzione è disponibile per tutti i clienti Shellrent con zona DNS standard e consente, appunto, di mostrare i nameserver uguali al nome di dominio mascherando quelli pubblici o condivisi, che comunque resteranno gli effettivi nameserver interrogati dai DNS.

Consigliamo i Vanity Nameserver specialmente per grandi aziende e rivenditori che, in questo modo, potranno offrire un’immagine più definita e coordinata del proprio brand.

Per impostare i Vanity Nameserver e i Glue Records puoi seguire le istruzioni all’interno della nostra Guida.

Qual è il miglior dominio per il proprio sito web?

Nella fase di scelta del dominio occorre, anzitutto, considerare 2 fattori:

  • Fattore umano: il dominio deve semplificare la vita agli utenti che ti cercano online e digitano il tuo indirizzo sulla barra di ricerca: in sostanza, deve essere semplice sia da digitare che da ricordare.
  • Fattore brand: il dominio dovrebbe differenziarti dai competitor, rendere unico il tuo sito web e rappresentare al meglio l’attività svolta e la tua brand identity.

E il fattore SEO? Il dominio non ha un impatto diretto sulla SEO (Search Engine Optimization). Storicamente, i motori di ricerca attribuivano un peso importante alle keyword presenti nel dominio, ma gli algoritmi attuali hanno ridimensionato questo fattore. Detto ciò, non esiste una correlazione diretta tra il nome di dominio e il posizionamento sulle SERP.

Tuttavia, un nome chiaro, pertinente e facile da ricordare può migliorare l’esperienza utente e aumentare la probabilità di clic e condivisioni. Questo può contribuire, indirettamente, a incrementare il traffico organico e il tempo di permanenza, fattori che influiscono positivamente sul ranking.

Come scegliere il miglior dominio?

Quali sono, dunque, le best practice per scegliere un dominio? Proviamo a riassumerle di seguito.

Scegli un dominio breve e memorabile

Un dominio può essere lungo fino a 60 caratteri, il che ti consente di comunicare chiaramente il tuo business. Tuttavia, un nome troppo lungo rischia di diventare complesso da memorizzare e digitare.

Se gestisci una startup o un’azienda poco conosciuta, opta per un dominio breve e intuitivo. Deve essere semplice da ricordare e da scrivere, come vedremo nel prossimo punto.

Rifletti la tua brand identity

Il dominio deve rappresentare esattamente chi sei. Ti suggeriamo di includere il nome della tua attività o del tuo brand. Puoi integrare una parola chiave che descriva il tuo settore per rendere ancora più chiara la tua proposta.

Uso di keyword nel dominio

L’inserimento di keyword nel nome di dominio in un’ottica di ottimizzazione SEO potrebbe essere una strategia utile, ma al contempo rischiosa. In generale l’utilizzo di parole chiave deve essere pertinente e naturale rispetto ai contenuti presenti nel sito web. Ti consigliamo di utilizzare il brand come prima scelta e ripiegare sulle keyword solamente se queste si calano perfettamente nel ruolo, aiutando gli utenti a comprendere l’argomento del sito.

Come spiega Google, le keywords possono aumentare le probabilità che le tue pagine web vengano visualizzate dagli utenti che stanno cercando prodotti o servizi correlati.

Tuttavia, presta molta attenzione a individuare le giuste parole chiave: ricorda che il tuo dominio deve essere chiaro ai tuoi visitatori e dal motore di ricerca stesso. Inoltre, evita di fare keyword stuffing: inserire nei contenuti, così come nel dominio, diverse parole chiave potrebbe comportare una penalizzazione.

Le estensioni di dominio

Le estensioni di dominio sono davvero tante, proprio per questo potrai trovare quella più indicata per il tuo progetto web.

Ad esempio, per un business online attivo nel settore moda la scelta è ampia. .store, .shop, .boutique: le alternative non mancano. Se sei più vicino al mondo delle arti e dello spettacolo, il .art o il .music (in attesa del via libera) possono fare al caso tuo. Sei uno sportivo? Anche in questa circostanza le soluzioni non mancano: il .fitness o il .bike potrebbero fare la differenza e spingere gli utenti a visitare il tuo sito web.

Evita numeri e trattini

Ci sono opinioni discordanti ma molti ritengono che numeri e trattini possano portare confusione ed errori negli utenti che digitano il nome del tuo sito. Numero arabo o romano? Trattino alto o basso? Un errore potrebbe far finire l’utente sul sito web di un tuo competitor.

Quanto conta la storia di un dominio?

Una volta individuato il nome di dominio desiderato, prima di procedere con la registrazione ti consigliamo di controllare la sua storia: questo perché, se in passato quel dominio è stato usato in modo controverso, potrebbe causare impattare negativamente sulla tua attività. Ad esempio, in passato potrebbe essere stato usato per pratiche black hat SEO, per siti di scommesse, o essere finito in liste spam.

Ecco perché ti suggeriamo di effettuare una due diligence del tuo dominio sfruttando strumenti semplicissimi che puoi trovare direttamente online. Di seguito ti elenchiamo i 3 principali e le relative funzioni.

Due diligence del dominio

Wayback Machine è uno degli strumenti più conosciuti per vedere esattamente com’è stato utilizzato un nome di dominio nel tempo: basterà inserire il dominio nell’apposito campo per vedere la cronologia. Scorrendo le varie immagini, potrai determinare se il dominio è stato utilizzato in modo inappropriato.

DomainIQ fornisce diversi strumenti per analizzare la cronologia e lo stato di un determinato dominio. Tra i dati forniti troviamo la cronologia Whois per sapere chi fosse il proprietario del dominio nel corso del tempo, la cronologia hosting per vedere a quale IP ha puntato il dominio e i contrassegni, ossia l’indicazione di eventuali problemi in passato su quel dominio.
Alcune funzionalità richiedono un paywall.

Ovviamente, non potevamo non menzionare il colosso Google. Cercando il tuo dominio come Site:nomesito.it potrai vedere tutte le pagine indicizzate. Ancora, digitando “miosito.it” troverai tutti i riferimenti al nome di dominio, comprese le notizie, per trovare eventuali collegamenti con impatto negativo.

Effettuare una due diligence completa può aiutarti ma che, ovviamente, non previene al 100% la possibilità di problematiche sul tuo dominio.

Proteggi il tuo brand acquistando diverse estensioni

Acquistare diverse estensioni è un’ottima strategia per proteggere meglio il tuo dominio dai competitor e contrastare la violazione del tuo brand online. Ad esempio, nel caso di un sito nomedominio.com potrebbe essere utile registrare anche ulteriori varianti di quel nome, come nomedominio.it nomedominio.eu.

Shellrent ti offre il servizio Brand Protection grazie al quale potrai registrare 5 domini con estensioni internazionali o generiche, applicando uno sconto di acquisto del 15% sul tuo ordine.

Come registrare un dominio con Shellrent

Prima di procedere alla registrazione del dominio controlla che il dominio scelto sia disponibile:il mondo web è in continua espansione e potresti rischiare di trovare già occupato il nome scelto. Puoi eseguire questa verifica contestualmente alla registrazione del dominio. Qualora non fosse disponibile, hai la possibilità di procedere in due modi:

  • Cercare un nome o un’estensione alternativa;
  • Approfittare del nostro servizio Backorder per monitorarne lo stato.

Una volta appurata la disponibilità, puoi registrare il dominio direttamente dal nostro Shop: ti basterà inserire il nome di dominio e cliccare su Acquista.

Ti ricordiamo che, per alcune estensioni (tra cui il .it e il .com), la registrazione del dominio è gratuita per il primo anno se effettuata contestualmente all’acquisto di un hosting.

Come trasferire un dominio su Shellrent

Trasferire un dominio su Shellrent è una procedura semplice e che può essere effettuata in autonomia. Prima di iniziare dovrai assicurarti di:

  • Essere in possesso del codice di autorizzazione: puoi richiedere l’authcode (a volte chiamato anche authinfo o codice EPP) al tuo provider.
  • Sbloccare il dominio (unlock): se il dominio è in stato di lock non potrai modificare l’intestazione e procedere con il trasferimento.
  • Disattivare Whois Privacy: durante il trasferimento dovrai disattivare Whois, che serve per nascondere i dati personali dell’intestatario del dominio.

Una volta acquistato il dominio, per avviare la procedura di trasferimento basterà accedere dal pannello Manager alla sezione Domini. In quest’area potrai visualizzare l’elenco dei tuoi domini, seleziona quindi il dominio che intendi trasferire e compila il form con le informazioni richieste.

tempi di trasferimento dipendono dal registro di competenza: per fornirti alcuni esempi, il passaggio di un dominio con estensione .it avviene alla mezzanotte appena successiva all’inserimento del codice AUTHINFO. Le estensioni .com, .net, .org prevedono una tempistica di trasferimento di circa 7 giorni.

Per approfondire: Trasferire un dominio: tutto quello che c’è da sapere

Quali sono i migliori web hosting?

Affinché tu possa portare online i tuoi contenuti, oltre a registrare un dominio dovrai acquistare un hosting, ovvero la porzione di un server che ospiterà pagine, file, immagini e il database utilizzato per realizzare il sito web.

Un hosting condiviso, come suggerisce il termine, è uno spazio che attinge le risorse da un server fisico che ospita diversi siti web. Questa soluzione è ideale per imprese di piccole e medie dimensioni, per siti vetrina o progetti con traffico moderato.

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Note sull'autore
Appassionata di comunicazione digitale, in Shellrent scrivo e condivido contenuti tecnici, informativi e novità del mondo IT. Fuori dall'ufficio mi divido tra stadi, montagna e altri angoli del mondo.
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